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Eloise ci ha regalato il momento più toccante di Bridgerton

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Bridgerton non è solo vita mondana e passioni, la serie nasconde piccole chicche profonde in grado di commuovere anche l'animo più ritroso. Il momento più commovente vede come protagonista Eloise, ve lo racconto.

C'è chi lo ama, c'è chi lo odia, ma è innegabile che Bridgerton sappia far parlare di sè.


Nascendo già popolare, grazie alla collana di libri da cui è tratto e alle proficue cure della produzione Shondaland, raggiungere le vette del successo è stato il semplice decorso fisiologico.


Ci sono mille ragioni per cui questa serie piace e ne ho elencate alcune in un post precedente, ma c'è ne è una che più di tutte riesce a lasciare il segno.


Si tratta di un dettaglio che forse è sfuggito ai più, ma che se gli si attribuisce la giusta attenzione, riesce a colpire le corde più sensibili del cuore



Bridgerton è pieno zeppo di scene romantiche e travolgente passione, ma a stuzzicarmi l'anima è stata, invece, l'humana pietas di un personaggio secondario, che nulla ha a che vedere con la voluptas di Daphne Bridgerton e Simon Basset.


Protagoniste di questa scena tanto fugace quanto profonda sono Penelope Featherington ed Eloise Bridgerton, la cui amicizia è radicata e negli stessi interessi culturali e nella stessa visione del mondo, libera dalle imposizioni convenzionali della società.



Se è già particolare il rapporto di sincera amicizia tra due giovani donne affacciate nello spietato mondo della corte ottocentesca, che le vorrebbe in competizione per un buon matrimonio, lo è ancora di più vederle essere l'una il punto di riferimento per l'altra.


Immergiamoci negli antefatti.



Lord Archibald Featherington è un ardito quanto sfortunato giocatore d'azzardo, che, facendo leva sulla propria posizione sociale, si lascia alle spalle scie di debiti e creditori malcontenti. 


È sposato con lady Portia Featherington, una donna dalle insaziabili pretese, alimentate dalle vetrine di ostentazione che si rivelano essere gli eventi mondani di corte, a cui lei non manca mai di partecipare.



L'obiettivo della donna è trovare un buon partito per le sue tre poco avvenenti figlie: Penelope, Prudence e Philippa. Cerca di sopperire alla loro mancanza di charme e grazia imbellettandole con eccentrici abiti floreali, che, per lo meno, non falliscono nell'intento di farsi notare.


A pagare il costo dell'ambizione della lady, nonchè la parcella della modista, è il povero lord Featherington, che, però, fa male i conti con la sorte e si gioca anche le doti della sua progenie tutta al femminile. Per salvare il futuro della famiglia decide di accordarsi con un pugile per pilotare il risultato di un incontro di boxe e risollevare le sue sorti finanziarie con le vincite della scommessa.



Per riuscire nell'intento il lord coinvolge loschi individui che gli garantirebbero una copiscua somma in caso di vittoria. Vittoria, che, grazie al suo accordo, non manca di arrivare insospettendo e indispettendo i due sordidi strozzini. 


Questa volta il gioco d'azzardo ha un prezzo davvero troppo alto per il lord, che viene tristemente ucciso dai due malfattori.



Le donne Featherington rimangono da sole, senza capofamiglia e senza un erede maschio che prenda le redini e l'eredità della casa. 


La situazione è amara e disperata e la piccola Penelope è sopraffatta dalle emozioni.



Ad allietarle il cuore ci prova la fidata amica Eloise, che portandosi dietro un fardello emozionale simile, riesce ad empatizzare con il dispiacere della ragazza.


Eloise Bridgerton ha perso qualche anno prima il padre, quindi non ha bisogno di parole per comprendere il dolore di Penelope, e con un tatto e una profondità encomiabiali, ci regala la scena più toccante della serie.

 

"Ti sono vicina Pen. Ti aiuterò a trovare uno scopo tutti i giorni e a sopportare l'assenza del tuo caro padre. Io lo so che ti mancherà sempre."


Quanta maturità e dolore ci sono in queste parole? 


Solo chi ha provato sulla propria pelle un lutto, può capire che ciò che dice Eloise sia quanto di più necessario per una persona tramortita dalla disperazione.


Lei stessa probabilmente ha lottato a lungo con l'assenza improvvisa del padre e, dimostrando grandissima generosità, ha fatto tesoro della sua infelice esperienza mettendola al servizio dell'amica.



Non le vane parole di vuote condiglianze, non le solite frasi di circostanza, ma la sincera offerta d'aiuto da parte di chi sa che il vuoto di una perdita non è colmabile in alcun modo


Cercare uno scopo che ti costringa ad avere una ragione per svegliarsi la mattina, per non lasciarsi annegare nello strazio, è ciò che permette di affrontare un lutto. 



Non c'è cura, nè consolazione, ma solo distrazioni che ti permettono di non perderti negli oscuri dedali della sofferenza. 


Da soli è difficile, se non impossibile, costringersi a vedere la luce in tanta tenebra ed è proprio qui che il gesto di Eloise si fa più altruista e commovente.


Eloise si propone come agente salvifico dallo smarrimento dell'anima dell'amica e lo fa ancora prima che l'amica possa incorrere in questo pericolo.



Penelope non è invitata a reagire. A Penelope viene direttamente offerta la via della salvezza.


Mi hanno colpito la spontaneità del gesto, la fugacità, il non volerlo calcare o portare bruscamente sotto i riflettori. Una finezza messa a disposizione solo di chi fosse pronto a coglierla.


È stata una scelta delicatissima che ho apprezzato molto e a cui ripenso con commozione ancora oggi a distanza di più di un mese dalla visione della serie.

Cosa pensate di questa scena? Vi ha commosso?  

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