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Yotobi, un famoso youtuber, ha raggiunto la popolarità sul web facendo ironiche recensioni su film particolarmente brutti, perché crede fermamente nella teoria che un film può essere talmente brutto da risultare bello nella sua oscenità, per questo motivo ha coniato una locuzione che rende al meglio l’idea “so bad it’s so good” ed è esattamente l’ottica con cui io guardo la tv. Più un programma è osceno e più a me piace guardarlo.
Potrei elencarvi per ore ed ore tutti i programmi trash che
ho visto nell’arco della mia vita, ma, per ora, mi limito a parlarvi di quello
più rappresentativo della categoria: il Jersey Shore.

Un giorno, poi, mi sono ritrovata ad assecondare la volontà
di una mia amica che insisteva affinchè lo guardassi per poterlo commentare
insieme come due comari. Grazie ad Mtv On Demand ho potuto iniziare la maratona
per mettermi “in pari” a partire dalla pilot.
Ero scettica e prevenuta fin dalla sigla iniziale, lo
consideravo un tv show inutile la cui popolarità era basata solo su volgarità
gratuite ed eccessi innaturali, ma poi, iniziandolo a guardare, ho capito che…
era proprio così!
Non mi sbagliavo affatto!
I concetti di moralità e dignità schiacciati da una
disarmante superficialità e una buona dose di scempietà.
Allora perché ti piace? Vi starete domandando. Ve lo spiego
subito.
Di reality ce ne sono a migliaia e sono tutti
criticatissimi, ma nonostante ciò non subiscono battute d’arresto, il pubblico
che li segue è sempre numeroso. Saranno tutti scemi e con gusti pessimi?
La risposta prevedibilmente è no. Il problema, in realtà,
risiede in coloro che criticano i telespettatori di questi programmi, perché non
riescono a contemplare il fatto che uno possa guardarli pur non sostenendo i
valori negativi trasmessi.
Per farla breve: se io guardo il Jersey Shore non
vuol dire che approvi nella mia sfera privata il sesso occasionale, l’abuso di
alcol o i comportamenti lesivi della dignità personale, semplicemente lo guardo
perché tutti questi comportamenti messi su schermo rappresentano una forma di
intrattenimento. Se fosse vero che il programma riflette il carattere o lo
stile di vita dello spettatore dovremmo tutti tenerci alla larga dagli amanti
del cinema horror. Sono assolutamente d’accordo che non siano ottimi modelli
educativi per i ragazzini che ci si imbattono, ma io sono convinta che sia più
preoccupante il fatto che un ragazzino possa formarsi con un programma tv e
quindi non con un genitore che lo segua nella crescita, piuttosto che i valori trasmessi
di per sé da quel dato programma.

Parlando per me stessa, che, grazie al cielo, ho ben chiara
la linea di demarcazione tra comportamenti deplorevoli e comportamenti a modo,
confesso che guardare questi ragazzi italo-americani sul canale 8 mi piace. E
mi piace perché è un leggero diversivo che permette di distrarmi dopo una
giornata impegnativa. Una fuga dalla realtà, mettiamola così. Anche perché il
più delle volte quello che ci viene mostrato ha del surreale e dell’artefatto,
spesso, infatti, mi domando se ciò che vedo sia
davvero autentico. Ho dei seri dubbi al riguardo, ma, nonostante
ciò, continuo a guardarlo proprio come se stessi guardando il frutto della
fantasia, un po’ estrema è da ammettere, di qualche sceneggiatore, così come capita per
i film o le serie tv.

Pensare che un tempo le immagini degli italo-americani nel
mondo erano quelle di Tony Manero o dei mafiosi in puro stile Al Pacino, ormai,
invece, sono solo lontani ricordi soppiantati dalla figura dei guido e delle
guidette, tamarri dall’abbronzatura artificiale, dal fisico palestrato e dalla
dubbia intelligenza.
Per spezzare una lancia a loro favore, però, c’è da dire che
presumibilmente il lato tamarro sia estremizzato all’ennesima potenza e che,
quindi, ci sia ben di più delle loro personalità che non riusciamo a percepire
da questo format, infatti c’è da pensare che, oltre alle vacanze sulla costa
del New Jersey, questi ragazzi abbiano una vita in cui sicuramente ci saranno
momenti privi di eccessi e io sarei proprio curiosa di sbirciare in questo lato
delle loro vite private, ma alla fine mi accontento anche solo delle loro
pazzie pubbliche che ben mi intrattengono.
Nonostante le innumerevoli critiche il programma rimane uno
dei seguitissimi del canale, tant’è che ne sono nati anche degli spin-off britannici
e spagnoli (Geordie e Gandia Shore), che, però, non trovo accattivanti come l’originale
statunitense, perché, spinti dall’ambizione di emulazione, sono privi di
originalità e spontaneità, quest’ultima poteva essere una carenza attribuibile
anche al format primitivo, ma per lo
meno veniva celata meglio dai protagonisti.
Consiglio, soprattutto a chi ha delle riserve contro questo
reality, di dargli una seconda possibilità, che sicuramente sfocerà nel
domandarsi nel 90% del tempo se questi tipi abbiano mai sentito parlare di
pudore, ma potrebbe regalare anche inaspettate risate, in quanto lo ritengo
dotato di una comicità innata, data da un’ironia involontaria e inconsapevole (data
dalle perculate che suscitano insomma), ma, perché no, potrebbe anche solo
essere un modo, per niente impegnativo, di imparare lo slang americano grazie
all’audio in originale e i sottotitoli italiani.
Immorale o meno, in definitiva, a me piace e continuerò a
guardarlo con la speranza che sia sempre peggio perché, adattando il pensiero
di Yotobi,
Posso capire che la visione 'a tempo perso' ci stia e, a differenza di molti, non critico una persona dalle cose che guarda. Per dire, io quando rientro dal lavoro e sono stanco amo vedere "300" o un Transfromers a caso. Però io evito di vederlo, perché mi scatena sensazioni di ira contrastanti. Per dire, ne ho visto una puntata e mi son trovato a rivalutare l'uso dei lager - affermazione da prendersi come ironica, prima che esplodano polemiche.
RispondiEliminaMolto azzeccato il tuo discorso sui fruitori del cinema horror, ma penso che ci sia da fare una dovuta distinzione - anche qui, parere personalissimo, non voglio criticare nessuno.
In un film c'è sempre una linea di demarcazione, un concetto di 'finto' che ti fa prendere certe cose con la dovuta cognizione di causa. Questo, essendo un reality, vorrebbe prendere delle situazioni 'vere' (o presunte tali) e mostrarle al pubblico. Ecco, il pensare che ci sia gente simile e che venga pure celebrata da un mezzo abbastanza strano come la televisione, mi da la stessa rabbia dei vari talent - a mio parere estremamente diseducativi, anche se per motivi diversi. Preferisco che venga valorizzata gente che fa gavetta, che ci mette impegno e che abbia un vero scopo nella vita.
E tornando al tema Yotobi, credo che il suo motto sia sbagliato. Una cosa brutta è una cosa brutta e basta. E il vedere come lui abbia reso cult le pellicole dell'Asylum, magari a discapito di film decisamente più meritevoli, mi fa capire che nel mondo ci sia qualcosa che non va...
Probabilmente sarò masochista ma a me piace guardare i programmi trash, proprio perchè forniscono un buon materiale di cui parlare o, per meglio dire, sparlare. Concordo sul fatto che non ci sia nulla di educativo e che i soggetti in questione siano davvero dei casi umani, ma io credo, e me lo auguro per la loro dignità personale, che sia un reality artefatto e in quanto tale lo guardo come se si tratasse di finzione scenica. Spero che sia chiaro che non guardo questo programma, e tantomeno gli altri, con l'intento di celebrarne i comportamenti, che non condivido assolutamente, però non so per quale astruso motivo mi ritrovo ad avere il gusto dell'orrido e quindi guardare queste trashate mi diverte e rilassa.
EliminaCredo, come te, che si dovrebbe valorizzare maggiormente gente meritevole, ma fin tanto che la tv rimarrà il mezzo antimeritocratico per eccellenza, e non avendo io alcun potere per cambiare le cose al riguardo, non posso far altro che adeguarmi e guardare ciò che ci propinano, come mezzo di distrazione. Detto ciò, mi avvalgo di altri mezzi per guardare prodotti più lodevoli e che appagano, senza dubbio, maggiormente il mio interesse e curiosità. Per quanto riguarda Yotobi non gli attribuirei la colpa del recente successo delle orride pellicole Asylum. Lui per puro gusto personale ha iniziato a recensirle perchè attratto dai b-movie splatter (chi sono io, che guardo i programmi di Maria De Filippi, per giudicarlo?), complice la sua ironia queste recensioni hanno avuto presa sul pubblico e di conseguenza la curiosità verso questa tipologia di film è aumentata. Yotobi è il primo a sapere che questi film sono brutti non credo che il suo intento iniziale fosse quello di promuovere o valorizzare questi film (come non lo è il mio nei confronti dei programmi tv), tutt'altro, le sue recensioni nascono proprio come sfottò, tanto e vero che, se non sbaglio, una volta è stato addirittura denunciato a causa di uno di questi suoi video. Nel tuo commento, correggimi se sbaglio, ho letto un sottotesto accusatorio nei confronti di chi guarda queste schifezze in quanto responsabile della popolarità di tali prodotti che porta come conseguenza una maggiore domanda sul mercato di prodotti di scarsa qualità a discapito di quelli più meritevoli, forse non hai tutti i torti, però sono convinta che, se solo lo si volesse, le possibilità e lo spazio per prodotti di qualità in tv ci sarebbero, solo che la paura del flop è dietro l'angolo e quindi seguire il gregge si rivela la scelta più facile e sicura. È la storia infinita del serpente che si morde la coda. Il fatto che esistano altri mezzi per valorizzare persone e cose, internet su tutti, mi fa sentire meno in colpa per essere parte del "problema".
Credo che noi abbiamo comunque una scelta, che può essere quella (legittima) di guardare questa roba, così come quella di ignorarla. Alla fine, parlandone gli si da solo e unicamente potere, così come guardandola.
EliminaPremettendo sempre che non critico nessuno per i propri gusti, né te né chiunque altro, sono altresì convinto che dalla nostra abbiamo una sorta di potere. E può sembrare poca cosa, ma anche il decidere cosa guardare, in parte, fa parte di questo potere.