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RATING:
Un po' Barbablu e un po' Bella e la Bestia, La moglie del Califfo ammalia e affascina come un'amara fiaba di altri tempi. L'ambientazione esotica di un califfato lontano si fa viva e tangibile tramite la penna di Renée Ahdieh.
Descrizioni sensoriali minuziose e poetiche che trasportano il lettore dentro la storia. Ci scottiamo col il caldo sole del deserto, ci inebriamo i sensi con il profumo di viola, rose e fiori di limoni, ci deliziamo il palato con gustose pietanze orientali, ma soprattutto ci lasciamo coinvolgere dalle emozioni di Shazi. Proviamo odio, sete di vendetta, inquietudine, sospetto, senso di colpa e giungiamo all'acme della narrazione innamorati. Innamorati della storia, dei personaggi e dello stile narrativo.

Una storia venduta come una distopia ma che in realtà è ben altro: qualcosa di radicato all'antica tradizione delle crude e potenti storie de Le mille e una notte a cui la protagonista tributa anche il nome ma al contempo un romanzo dalla fluidità e dalla morale sorprendentemente moderni.


Una storia studiata ad hoc per suscitare diverse reazioni, depistare il lettore e indurlo a compiacersi dei colpi di scena ben assestati. Una trama coinvolgente che, una volta ingranata la marcia, tiene con il fiato sospeso rendendo difficile scollarsi dalle pagine.
Non solo l'originalità del soggetto rende un grande libro La moglie del califfo ma anche la scrittura dell'autrice che riesce a distinguersi dalla massa delineando uno stile preciso unico nel suo genere ma che affonda le radici in espedienti letterari degni di una Jan Austen, mi riferisco al narratore in terza persona che riesce ad essere dentro e fuori alla storia al contempo. Il focus su ogni personaggio senza interrompere bruscamente il point of view della narrazione. Vediamo tutto perché siamo onniscenti ma percepiamo ogni evento come il personaggio al centro della scena lo percepisce, il cosiddetto "free indirect speech".
Solo Kahlid rimane fuori da questo meccanismo. Lo studiamo e scopriamo lentamente attraverso gli occhi di Shazi finché i misteri che ombreggiavano lungo tutto il romanzo non si dipanano, ma proprio quando ci rimpossessiamo dell'onniscenza dovuta, e qui sta il bello, veniamo schiaffeggiati nuovamente sul finale da un'altra ondata di mistero che solo il secondo volume di questa duologia potrà svelare.


Ho sentito parlare parecchio di questo libro ma non l'ho mai inserito nella mia wishlist: mi è sempre sembrato molto lontano dai miei gusti. La tua recensione, però, mi ha quasi convinto. Magari, prima o poi, gli darò una possibilità :)
RispondiEliminaFede
non conoscevo il libro, ma la leggenda alla base di questa storia ricordo di averla già letta o sentita da qualche parte, solo che non ricordo dove. Mi incuriosisce comunque, poi ultimamente ho preso una fissa per quel mondo, in libreria ci butterò un'occhio! ;)
RispondiEliminathe smell of friday ☕
Ciao! È da un po' che non fai nuovi articoli. Ti leggo sempre con piacere, a quando qualche nuovo post?
RispondiEliminaIntanto, con due anni di ritardo, volevo dirti che ho scritto lo "Speciale su Christopher Nolan" che ti avevo promesso. È in corso di pubblicazione. Qui il link principale: http://www.pazziperilcinema.it/2017/07/specialenolan-la-mia-top5.html
Fammi sapere che ne pensi, ci tengo alla tua opinione! ;)
non ho letto questo libro, ma ultimamente mi stanno capitando sotto gli occhi parecchie recensioni (e anche positive). Sarà un segno...? :-D
RispondiEliminapremio per te, spero ti faccia piacere: https://chicchidipensieri.blogspot.it/2017/07/premio-liebster-award-2017.html
ciao sono una nuova follower! Complimenti per il blog, è stupendo! Se ti va ti aspetto da me come lettrice fissa, a presto!
RispondiEliminahttp://ioamoilibrieleserietv.blogspot.com/2017/07/www-wednesday.html